
La prevenzione incendi è un pilastro fondamentale della sicurezza aziendale. Nel 2025, le aziende devono confrontarsi con il D.M. 1° settembre 2021 (“Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza antincendio”), che ha introdotto nuove regole e obblighi per datori di lavoro e responsabili della sicurezza.
Questo articolo ti spiega cosa è cambiato, chi è coinvolto e quali sono i rischi concreti per chi non si adegua.
Le novità del DM 1° settembre 2021
Il decreto ha sostituito e aggiornato le vecchie regole sulla manutenzione antincendio, introducendo:
- Controlli e manutenzioni obbligatorie sugli impianti e presidi antincendio (estintori, idranti, impianti sprinkler, sistemi di evacuazione fumo e calore).
- Registro dei controlli antincendio → documento obbligatorio dove registrare tutte le attività di manutenzione e sorveglianza.
- Qualificazione dei tecnici manutentori → solo personale con formazione specifica può svolgere le verifiche.
- Gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro → obbligo di procedure scritte, verifiche periodiche e aggiornamenti formativi.
Chi deve adeguarsi
Gli obblighi riguardano praticamente tutte le aziende e le attività soggette a controlli VVF, ma con livelli di responsabilità differenti.
Attività più soggette a rischio e controlli:
- Aziende con magazzini e depositi → rischio elevato per carichi di combustibile e logistica.
- Industrie manifatturiere e chimiche → lavorazioni con sostanze infiammabili e reparti produttivi estesi.
- Autorimesse e officine → presenza di carburanti e veicoli.
- Strutture ricettive (hotel, residence, B&B sopra determinate capienze) → obblighi stringenti di prevenzione e gestione emergenze.
- Centri commerciali e supermercati → grande affluenza di pubblico e depositi di merce combustibile.
- Uffici e aziende con oltre 300 persone presenti → classificazione rischio incendio medio/alto.
- Attività con locali tecnici (centrali termiche, cabine elettriche, gruppi elettrogeni).
👉 Molte imprese sottovalutano il tema perché pensano che la prevenzione incendi riguardi solo i “grandi stabilimenti”. In realtà, il DM 1° settembre 2021 ha esteso obblighi di manutenzione e registrazione anche a piccole e medie attività.
Cosa deve fare il datore di lavoro
Per essere in regola, il datore di lavoro deve:
- Tenere aggiornato il registro dei controlli antincendio.
- Assicurarsi che le manutenzioni siano eseguite da tecnici qualificati.
- Aggiornare la valutazione dei rischi con riferimento agli scenari incendio.
- Designare e formare gli addetti antincendio in base al livello di rischio aziendale (basso, medio, alto).
- Verificare periodicamente gli impianti e i sistemi di sicurezza.
Le sanzioni per chi non si adegua
La mancata applicazione delle norme antincendio può comportare:
- La mancata adozione delle misure di prevenzione incendi previste dall’art. 46, comma 2, D.Lgs. 81/2008 comporta per il datore di lavoro e i dirigenti sanzioni penali:
- arresto da 2 a 4 mesi, oppure
- ammenda da € 1.708,61 a € 7.403,96 (art. 55, comma 5, lett. c).
- A queste si aggiungono le conseguenze del D.P.R. 151/2011 (obbligo di SCIA antincendio) e le disposizioni del Codice Penale (art. 451 c.p.) che, in caso di incendio con danni a persone, prevedono l’arresto fino a 1 anno o ammende molto più elevate.
- La mancata richiesta di SCIA antincendio può comportare ammende da 2.000 a oltre 10.000 € (D.P.R. 151/2011).
- In caso di incendio con danni a persone, l’art. 451 del Codice Penale prevede l’arresto fino a 1 anno o ammende elevate.
- Chiusura temporanea dell’attività fino alla regolarizzazione.
- Aggravio di responsabilità penale per il datore di lavoro in caso di incendio con danni a persone o cose.
👉 Inoltre, durante i controlli dei Vigili del Fuoco o degli organi di vigilanza, la mancanza del registro antincendio o di manutenzioni documentate è una delle non conformità più frequenti.
Errori comuni delle aziende
Molte aziende rischiano sanzioni e fermi perché:
- Non compilano o non aggiornano il registro dei controlli.
- Affidano le manutenzioni a ditte non qualificate.
- Trascurano la formazione degli addetti antincendio.
- Non aggiornano la valutazione del rischio incendio dopo modifiche agli impianti.
Perché affidarsi a un consulente antincendio
Un consulente specializzato può:
- Verificare la conformità di impianti e procedure.
- Supportare nella redazione e aggiornamento del registro antincendio.
- Formare e aggiornare gli addetti antincendio secondo il DM 2 settembre 2021 (criteri di formazione).
- Preparare l’azienda a eventuali controlli dei Vigili del Fuoco.
Conclusioni
La prevenzione incendi nel 2025 non è solo un obbligo di legge, ma un elemento strategico per la continuità aziendale.
Trascurarla significa esporsi a sanzioni, fermi produzione e rischi enormi per la sicurezza delle persone.
⚠️ Non aspettare un controllo dei Vigili del Fuoco per scoprire di non essere in regola
Se gestisci un magazzino, un’officina, un locale tecnico, un hotel o un’industria con depositi di sostanze infiammabili, gli obblighi di prevenzione incendi ti riguardano direttamente.
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